L'ufficio del primo ministro britannico Boris Johnson sarebbe stato colpito da molteplici sospette infezioni da spyware utilizzando il software Pegasus del gruppo israeliano NSO, secondo un rapporto dell'organizzazione tecnologica Citizen Lab. Si credeva che il sospetto aggressore fosse gli Emirati Arabi Uniti.
Il software Pegasus offre ai governi l'accesso ai telefoni e ai laptop di attivisti e giornalisti, consentendo agli operatori di visualizzare messaggi, contatti, videocamera, microfono e cronologia delle posizioni. Nonostante il gruppo NSO affermi di disporre di misure di salvaguardia, i critici sostengono che siano insufficienti.
Nel 2020 e nel 2021, Citizen Lab ha osservato e notificato al governo del Regno Unito le sospette infezioni da spyware all'interno delle reti ufficiali del Regno Unito, tra cui l'ufficio del Primo Ministro e il Foreign and Commonwealth Office. Tuttavia, i ricercatori non sono stati in grado di identificare gli individui specifici che erano stati violati.
Nel novembre 2021, il gruppo NSO è stato inserito nella lista nera dagli Stati Uniti per le sue attività contrarie agli interessi di sicurezza nazionale. La società ha respinto le critiche di organizzazioni come Citizen Lab come politicamente motivate e ha affermato di aver collaborato con indagini governative in cui sono presenti accuse credibili. Hanno anche negato qualsiasi relazione con le false accuse sollevate riguardo all'ufficio del Primo Ministro britannico.
La polemica del gruppo NSO
Il gruppo NSO, una società israeliana di cyber intelligence, ha affrontato diffuse controversie per la vendita del suo spyware Pegasus ai governi di tutto il mondo. Pegasus consente ai governi di accedere da remoto ai dispositivi di giornalisti, attivisti per i diritti umani e altri individui, raccogliendo da loro informazioni sensibili.
Citizen Lab, l'organizzazione tecnologica che ha pubblicato il rapporto sul sospetto attacco di spyware all'ufficio del Primo Ministro del Regno Unito, è stato uno dei gruppi in prima linea nell'esporre l'uso globale di Pegasus. Citizen Lab ha riferito sull'uso del software in paesi come Arabia Saudita, Marocco, Bahrein ed Emirati Arabi Uniti e ha trovato prove dell'uso di Pegasus per prendere di mira difensori dei diritti umani, giornalisti e figure dell'opposizione politica.
Il gruppo NSO ha affrontato azioni legali e sfide legali per le sue attività, con organizzazioni per i diritti umani che affermano che i suoi prodotti sono utilizzati dai governi per compiere gravi violazioni dei diritti umani, tra cui esecuzioni extragiudiziali, torture e detenzioni arbitrarie. Nel 2019, WhatsApp ha intentato una causa contro il gruppo NSO, sostenendo che Pegasus è stato utilizzato per spiare circa 1.400 utenti WhatsApp in quattro continenti in una causa intentata presso un tribunale federale di San Francisco.
L'inserimento nella lista nera statunitense del gruppo NSO nel novembre 2021 è stato un duro colpo per l'azienda, poiché gli Stati Uniti sono uno dei mercati più grandi per i prodotti di cyber intelligence. La lista nera significa che il gruppo NSO non è in grado di fare affari con società statunitensi, il che potrebbe avere un serio impatto sulle sue operazioni e sulla crescita futura.
L'etica della vendita di spyware
L'uso di spyware da parte dei governi solleva seri interrogativi etici sul ruolo delle società private nel fornire ai governi gli strumenti per compiere violazioni dei diritti umani. I critici sostengono che aziende come il gruppo NSO hanno la responsabilità di garantire che i loro prodotti non vengano utilizzati per svolgere attività illegali, comprese le violazioni dei diritti umani.
Le organizzazioni per i diritti umani hanno chiesto norme più severe sulla vendita di spyware, sostenendo che le aziende devono essere ritenute responsabili dell'uso dei loro prodotti da parte dei governi. Sono state inoltre richieste una maggiore trasparenza sulla vendita di spyware, nonché un maggiore controllo dei governi che lo utilizzano.
Tuttavia, i sostenitori del gruppo NSO sostengono che l'azienda fornisce un servizio importante ai governi nella lotta al terrorismo e ad altre minacce alla sicurezza. Sostengono che l'uso dello spyware è uno strumento necessario nella lotta contro queste minacce e che aziende come il gruppo NSO non dovrebbero essere ritenute responsabili delle azioni dei governi che abusano dei loro prodotti.
Il futuro dello spyware
È improbabile che la controversia che circonda il gruppo NSO e altre società che vendono spyware si risolva presto. L'uso di spyware da parte dei governi sta diventando sempre più comune e la tecnologia sta diventando più sofisticata e in grado di raccogliere grandi quantità di dati da individui.
Conclusione
In conclusione, il sospetto attacco di spyware all'ufficio del Primo Ministro del Regno Unito è un duro promemoria dei potenziali pericoli posti dalla vendita di spyware ai governi. Il gruppo NSO e le altre società che vendono spyware devono essere ritenute responsabili del loro ruolo nel fornire ai governi gli strumenti per compiere violazioni dei diritti umani e la comunità internazionale deve adottare misure per regolamentare la vendita di questi prodotti per garantire che non vengano utilizzati per svolgere attività illecite.
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